Memoria dell’acqua (Cos’è la Tecnica Energo-Vibrazionale? 3)

Segue a : Cos’è la Tecnica Energo-Vibrazionale? (2)

Nature, giugno 1988.

Un articolo intitolato : “Human basophil degranulation trigered by very dilute antiserum against IgE” suscita il clamore internazionale.L’articolo riporta una scoperta clamorosa da parte di un gruppo di scienziati capitanati da Jacques Benveniste.

Prima una doverosa e sintetica panoramica sulla vita professioanle di Jacques Benveniste.

Jacques Benveniste, medico ed immunologo francese, nella sua carriera ha collaborato con l’Institut de Recherche sur le Cancer (CNRS) ed ha diretto il Centro di Ricerca all’INSERM (Clamart) diventando capo dell’unità di Immunologia. Ha pubblicato svariati articoli sull’illustre rivista scientifica Nature ed è diventato famoso al pubblico per aver scoperto , nel 1979, la molecola PAF (Platelet-Activating Factor) un fattore biochimico fondamentale per l’attivazione piastrinica.

l’Immunologo, nel giugno del 1988, riporta nel famigerato articolo una scoperta sorprendente concernente il comportamento dell’attività immunitaria, ed in particolare dei basofili. I basofili, in presenza di allergeni, subiscono una degranulazione con conseguente liberazione d’istamina.

Le ricerche di Jacques Benveniste ed il suo team provarono che un siero, contenente allergeni, ALTAMENTE DILUITI (al punto tale che non risulta esserci probabilisticamente neanche una molecola dell’allergene) provoca gli stessi risultati che il siero contente gli allergeni a più elevati concentrazioni!

Le molecole d’acqua cioè acquisivano nello spazio posizioni tali da far “spazio al farmaco” sebbene del farmaco non ci fosse neanche una traccia chimica poichè altamente diluito.

Si parlò di MEMORIA DELL’ACQUA e cioè della capacità dell’acqua di trattenere le informazioni veicolate dalla sostanza originaria sebbene questa, chimicamente, non esistesse più.

Il chiasso scatenato dall’articolo costrinse il Direttore di Nature, un prestigiatore (!)  ed un investigatore-medico allergologo a verificare l’attendibilità dell’esperimento con il risultato che molti di voi sanno o che possono immaginare.

Dopo la dichiarazione di inattendibilità delle ricerche di Benveniste la stampa dichiarò: “l’acqua ha perso la memoria” . La coscienza del direttore di Nature, e la sua rispettabilità nei confronti della comunità scientifica, fu salva.

Ammettere che la ricerca potesse avere anche solo qualche elemento illuminante e chiarificatore di tanti fenomeni ancora inspiegabili, significava rivoluzionare il paradigma scientifico vigente. L’Omeopatia, per esempio, avrebbe ottenuto il suo posto all’interno della Scienza e della Medicina ortodossa.

Ma non andò così…, eppure sempre più italiani utilizzano l’Omeopatia e sempre più si passano la parola: l’omeopatia, in molti casi, funziona.


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