fonte: http://www.greenpeace.it/blog/?p=1784
Lo spot lanciato dal Forum Nucleare, con una spesa annunciata di tre milioni di euro, è un esempio di raffinata manipolazione dell’informazione: propina falsità sotto un apparente tono “equidistante” con le posizioni pro e contro rappresentate su una scacchiera.
Ci troviamo di fronte a una comunicazione assai più “ricercata” delle trasmissioni Rai con interventi tutti a favore tranne uno. Ma vediamo come lo spot traveste da “argomento razionale” due evidenti bufale.
Prima bufala: la gestione delle scorie. Nello scambio dei pro e contro, una voce si dice preoccupata del futuro, l’altra ribatte che le scorie prodotte sono quanto «una pedina a testa». La replica è che se si sommano le teste non è poi così poco. La voce pro conclude il batti e ribatti affermando che però «si possono gestire in sicurezza». Peccato che in nessuna parte del mondo, dopo 60 anni di sviluppo tecnologico – e dopo aver ricevuto la quota maggiore degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo energetico dei Paesi Ocse – questo miracolo sia ancora mai stato dimostrato.
Seconda bufala: la voce contro ricorda che, per fare a meno delle fonti fossili, ci sono le energie rinnovabili. La voce a favore del nucleare ribatte che tra cinquant’anni potrebbero non bastare. Qui la menzogna è duplice. In primo luogo tra cinquant’anni anche l’uranio estraibile a costi calcolabili sarà agli sgoccioli. In secondo luogo, la possibilità tecnica ed economica di uno scenario energetico totalmente basato sulle rinnovabili non è solo una fantasticheria degli ambientalisti: ci sono analisi di fonte industriale e istituzionale che lo dimostrano possibile almeno su scala europea.
A parte il dubbio su chi pagherà alla fine i costi di questa propaganda, dato che le norme in vigore per il nucleare prevedono fondi pubblici per «campagne informative» – tema sollevato da una interrogazione al Senato di Ferrante e Della Seta (Pd) – non sappiamo come si svilupperà questa ricca campagna di disinformazione pubblica.
Secondo l’ultimo sondaggio europeo sul tema nucleare dello scorso marzo (Eurobarometro) 55 su 100 italiani pensano che i rischi del nucleare siano superiori ai benefici, contro 27 che ritengono il contrario (un rapporto 2 a 1).
Semmai questa campagna venisse rimborsata da fondi pubblici saremmo di fronte a un paradosso: si useranno le risorse di tutti per cercare di convincere la maggioranza dei cittadini che ha torto.
Direttore esecutivo di Greenpeace Italia
Anch’io credo che i benefici del nucleare siano inferiori ai rischi, però mi chiedo che senso ha trovarsi circondati (a livello nazionale) di centrali nucleari.
Si dovrebbe vietarle a livello europeo!
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Sono pienamente in accordo con te Francesco, ma bisogna pur cominciare da qualche parte…divulghiamo divulghiamo divulghiamo…..se la gente, quella che crede che il problema delle scorie non lo riguardi, potesse percepire gli effetti dell’inquinamento da radioattività e se potesse, come noi, percepire gli effetti che questo ha sul sistema energetico, credo che sarebbe notevolmente aiutato ad acquisire più consapevolezza rispetto alla tematica e, probabilmente, cambierebbe idea. In Francia moti campi agricoli sono innaffiati con l’acqua del Rodano….beh non potete immaginare che bomba di frutta….e che effetti ha sul corpo energetico mangiandola!
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A me sembra evidente che se la vicina francia ha in funzione 65 impianti nucleari da circa 30 anni, mentre da noi sono stati spenti i pochi reattori che c’erano, significa semplicemente che noi siamo molto più avveduti di loro …. o forse è invece tutto il contrario???
sarebbe il caso di ricordare più spesso che in cina sono adesso in costruzione i primi 12 reattori nucleari dei 200 previsti dal loro piano energetico nazionale da qui al 2050.
l’indipendenza energetica passa anche dall’energia nucleare e le energie rinnovabili, checchè se ne dica, giocheranno sempre e solo un ruolo marginale.
per sonia: la radioattività si misura molto facilmente con un contatore geiger ed è più facilmente monitorabile rispetto all’inquinamento di origine chimica.
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