Piante e Cleanergy: una nuova agricoltura per un mondo migliore.

Si può fare!

Senza far resuscitare i morti come Gene Wilder in Frankestein Junior, senza odore di miracoli o di “magia”, una piccola ma rivoluzionaria storia all’interno del CRESS si ripete. Ancora uno volta, la nostra Maria Sgobio, ci fornisce i fatti compiuti, con semplicità, senza ghirigori. Semplice, come “natura chiede” ma la natura vera, senza adulterazioni

Così martedì sera riceviamo un’ email con foto, senza nessun avviso. Maria S è una vecchia conoscenza del CRESS nonchè amica personale mia e di Roberto. Nel 2005 al Convegno nazionale del CRESS ci stupisce con una serie di esperimenti sulle piante che mettono oggettivamente in imbarazzo le teorie sull’effetto placebo e la causalità!

Quest’anno, dopo una serie di sperimentazione in campo aperto, in attesa di ricevere dati e risultati, ci stupisce “nell’intervallo”con una sperimentazione con una specie di Phaseolus vulgaris: il “fagiolino”. Ecco le foto ed il suo commento:

“Lo scopo di questo esperimento è stato quello di osservare come dei semi trattati con il Cleanergy possano crescere bene in un terreno poco favorevole. A tale scopo, sono stati interrati 50 semi di fagiolini senza alcun trattamento e 50 semi, sempre di fagiolini, precedentemente esposti all’energia del Cleanergy, dopo averli bagnati con acqua per un totale di 12 ore.

Entrambe le piante sono state irrorate regolarmente. Come si può notare dalle prime foto, i semi trattati sono germogliati tutti, mentre gli altri sono decisamente più radi. Andando avanti, i primi hanno avuto una crescita stentata, mentre le piante Cleanergy crescevano più rigogliose.

 

Il dato davvero interessante è stato il raccolto:

dalle piante Cleanergy abbiamo raccolto 2 Kg di fagiolini mentre, dalle altre, appena ½ Kg. “ Maria Sgobio

Mi piacerebbe che queste sperimentazioni fossero riprodotte a larga scala, con diversi tipi di piante. Non penso necessariamente alle grandi catene di produzione agricola ma anche alle iniziative del singolo, perché è dal singolo che parte sempre un rivoluzione…nel nostro piccolo potremmo veramente contribuire ad un mondo migliore.

12 pensieri su “Piante e Cleanergy: una nuova agricoltura per un mondo migliore.

  1. Ovviamente come non si può apprezzare questo dono “divino”. Il risultato è fin troppo evidente ed a costo zero o meglio al solo costo del Cleanergy visto che per esporre i semini non serve aver frequentato alcun corso TEV. Gli agricoltori troverebbero interessante acquistare il CL. solo per ottenere questa meraviglia della natura, almeno fino a quando non si troveranno sulle bancarelle dei CL imitati fatti in Cina a 2 euro che non funzionando serviranno a screditare il grande lavoro di Roberto. E’ successo con i braccialetti americani. Ritengo che questi esperimenti debbano essere a disposizione di persone “evolute” e comunque ben lontano dall’uso di massa. Mi sbaglio?, Biogigi

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  2. Biogigi, si è assolutamente vero quello che tu dici.
    Il Cleanergy ha delle “valvole di sicurezza” che, prima di tutto impediscono un uso “nero” dello strumento, dal punto di vista energetico-sottle dunque questo non è possibile . Dal punto di vista più materialistico invece, beh, questa è una delle tante grandi scommesse dell’uomo e che non riguarda in particolare il Cleanergy. L’uso di massa non mi alletta, anzi mi ripugna, mi piace invece l’idea che molte persone possano avere dei buoni strumenti a disposizione, nel senso più ampio possibile, per effettivamente mettere in moto una rivoluzione. Sono stufa ad esempio dei messaggi solo per gli eletti…credo che la giusta via sia nel mezzo: non tutto a tutti ma, per molti, quel tanto che possa essere sufficiente a cambiare coscienza e, seppure con piccoli contributi, il vivere nel mondo. Non so se sono nel giusto ma è quello che spero. Un grande abbraccio, Sonia

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  3. Diciamo che ormai i tempi sono maturi per sperimentare la tecnologia Cleanergy in agricoltura.
    Da quello che ho osservato in questi anni, i presupposti per ottenere ottimi risulati ci sono tutti.
    Anch’io come Sonia credo che una agricoltura del genere, basata sulla applicazione delle Energie Sottili, non sia per tutti, ma per molti si.
    La stessa cosa per esempio succede con l’agricoltura Biodinamica, che è per molti ma non per tutti.
    Mi potrei pure sbagliare, ma alla base della scelta di tecniche agronomiche non convenzionali c’è, e ci deve essere, una buona dose di sensibilità ambientale e rispetto della natura, senza le quali non si va da nessuna parte. Una sensibilità che è andata quasi del tutto persa, ma che deve necessariamente essere recuperata per il bene futuro del nostro pianeta.
    D’altronde basta parlare con un agricoltore che fà agricoltura biologica o biodinamica e uno che lavora in convenzionale, e vi renderete conto di come cambia tutto, i toni, l’approccio alla Terra intesa come organismo vivente da preservare e curare, l’atteggiamento verso le piante, etc. etc.
    L’agricoltura che viene proposta oggi nelle sedi universitarie, e lo posso dire a gran voce, è una agricoltura fortemente impattante sull’ambiente, con forti input energetici, senza i quali non si riuscirebbe ad essere concorrenziali sui mercati nazionali, europei e mondiali.
    Una agricoltura non più sostenibile, alla ricerca spasmodica di nuova variabilità genetica ormai depauperata e soppiantata dalle nuove e poche varietà ottenute e commercializzate dalle grandi multinazionali, con il solo scopo di aumentare (a qualsiasi costo) la produzione in termini quantitativi, con grave nocumento per la qualità nell’accezione più ampia del termine.
    I sapori e gli odori degli ortaggi e della frutta di una volta si sono persi. Le vecchie cultivar, selezionate da intere generazioni di agricoltori, e perfettamente adattate a produrre in particolari condizioni ambientali (anche le più sfavorevoli), sono state soppiantate in nome della “economicità” e della standardizzazione.
    Possiamo dire che gli obiettivi relativi alla standardizzazione delle produzioni agrarie proposte dal WTO sono stati quasi raggiunti.
    E’ ora di fare dietro front, di tornare alla SACRALITA’ della terra, al rispetto degli ecosistemi, della tradizione agraria e contadina ormai dimenticata.
    I tempi sono maturi per cercare di recuperare e valorizzare le vecchie varietà, che ci garantivano produzioni anche in condizioni pedoclimatiche difficili, con un impatto sull’agro-ecosistema praticamente nullo.
    La tecnologia Cleanergy applicata agli agroecosistemi, non può che andare in questa direzione, non può che favorire questo processo di recupero e sacralizzazione della Terra.

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    • L’espressione che hai scritto nel tuo commento: “ci deve essere, una buona dose di sensibilità ambientale e rispetto della natura, senza le quali non si va da nessuna parte” è particolarmente sentita da me.
      Specificatamente, negli esperimenti con le piante, questi due principi: SENSIBILITA’ e RISPETTO per la natura hanno spesso reso dei risultati più evidenti come se fossero una portante che veicola meglio l’energia del Cleanergy.
      L’osservatore modica l’osservato? Probabilmente si ma a me piace pensare che, in certi mondi, la COSCIENZA sia la benzina che permette l’azione dei motori.
      Un abbraccio, Sonia

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  4. Cara Sonia
    il dato riportato (l’unico) è sicuramente indicativo, ma tecnicamente poco significativo.
    I dati da raccogliere e i parametri da prendere in considerazione sono molti e non solo quantitativi, e questo te lo dico da tecnico.
    Vedrai che pubblicheremo grandi lavori, molto significativi e inattaccabili dagli addetti ai lavori.

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  5. Bellissimi esperimenti, tra il blog di Roberto e questo di Sonia la mia curiosità di TEV sta lievitando. Domandina per Sonia: sono previsti nuovi modelli di Clearenergy nel 2012, prima che acquisti il midi 07/11? Grazie!

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  6. Salve a tutti, è un po’ che discuto sull’argomento con una persona e finalmente mi sono deciso di chiedere pubblicamente dei pareri sulle mie intuizioni. Premetto che è da tempo che mi interesso dell’interazione tra la mente e la materia, ma tendo verso una razio con comprovate verifiche sperimentali, come l’influenza dell’osservatore sul manifestarsi di energie sotto forma di onde o particelle in fisica quantistica. Ho notato la grandissima somiglianza tra questo esperimento e uno particolare di una serie di esperimenti condotti da alcuni professori di fisica con una mentalità più aperta del solito. Ve ne copio un estratto e poi faccio un paio di domande:

    “I discorsi, per quanto affascinanti, rimanevano solo eleganti dissertazioni senza prove, né verifiche.
    Alle pressanti richieste di una qualche verifica a conferma di quanto veniva detto, ci fu suggerito un semplice esperimento:
    Prendemmo un recipiente rettangolare di vetro, deponemmo sul fondo uno strato di cotone, dividemmo in due parti il recipiente e seminammo 33 semi di pisello in ciascuno delle due metà. Una parte dei 33 semi vennero pensati in crescita con affetto; a altri 33, che fungevano da controllo, non venne data alcuna attenzione. L’acqua era in comune, perché il vaso era unico, anche l’irraggiamento della luce era uguale per le due parti.
    Fotografammo il tutto nelle varie fasi di crescita, alla fine misurai la lunghezza dei fusti, radici e le pesai.
    Il risultato fu sorprendente; i 33 semi “amati” ebbero uno sviluppo complessivo del 300% rispetto ai 33 semi di controllo.
    L’esperimento fu ripetuto con semi di fagiolo e girasole e il risultato fu il medesimo.

    Il fenomeno poteva però avere altre spiegazioni, tipo onde elettromagnetiche sconosciute emesse dal cervello o altro.”

    Che siano onde elettromagnetiche sconosciute emesse dal cervello o altro, non è stato utilizzato alcuno strumento simile al cleanergy. La mia prima domanda è: Come posso essere certo che nell’esperimento della signora Maria non ci sia solo una convinzione sul funzionamento del cleanergy, mentre in realtà era la sua impostazione mentale ad influire sulla crescita dei semi?

    La seconda domanda tratta specificatamente le “energie sottili” e i “chakra”. Dal materiale che ho visto si parla di queste energie come se fossero associate in qualche modo a delle vecchissime tradizioni millenarie che trattano delle energie vitali chiamate in diversi modi, come prana, qi gong, nei kung, ecc. Fondamentalmente si tratta dello stesso identico tipo di “energia” con nomi diversi nelle diverse discipline di diverse culture. I famosi 7 “chakra” principali oggi vengono identificate con le ghiandole endocrine, mentre il resto delle migliaia di chakra si può associa ad altri organi e nodi fisicamente esistenti nel corpo umano. Un vecchio documentario mostra chiaramente la facoltà di agire su strumenti di misura da parte di chi pratica quelle techiche:

    1. http://www.youtube.com/watch?v=k2NAohPcT4U
    2. http://www.youtube.com/watch?v=Aos0hnwiHt8

    La mia perplessità oggi è: Se i chakra delle antiche tradizioni corrispondono ad organi fisicamente esistenti e le loro energie (elettromagnetismo) possono essere usate in modo fisico, quindi misurate con degli strumenti, perché le energie sottili, nonostante si dica siano le stesse di quelle suddette, non si possono misurare con alcuno strumento e anche i chakra vengono rappresentati nello spazio dentro e attorno alla persona senza dare alcuna associazione ad organi specifici?

    Chiedo scusa se le mie domande possono apparire scomode, mi rendo conto che probabilmente lo sono, ma la mia è una mente tanto aperta alle diverse possibilità, quanto razionale.

    Stefan Danov

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    • Ciao Stefan e benvenuto. Le tue domande sono stimolanti e non scomode, molti di noi se le sono fatte e non solo sono legittime ma “criteriate”. Veniamo alla tua prima domanda.
      Che siano onde elettromagnetiche sconosciute emesse dal cervello o altro, non è stato utilizzato alcuno strumento simile al cleanergy. La mia prima domanda è: Come posso essere certo che nell’esperimento della signora Maria non ci sia solo una convinzione sul funzionamento del cleanergy, mentre in realtà era la sua impostazione mentale ad influire sulla crescita dei semi?
      Certo, la sua impostazione mentale può aver influenzato i semi. Un terzo campione sul quale eseguire l’esperimento condotto da una persona ignara di ciò che si stava facendo avrebbe reso più attendibile la ricerca. La stessa osservazione può essere praticata alla metodica ufficiale in realtà, in tutte le sperimentazioni scientifiche e mediche. Abbiamo seguito l’iter classico con un solo campione di controllo.
      In merito alla tua seconda domanda i chakra, o campi ordinatori secondo la TEV, non sono 7 e non sono associati necessariamente ad organi ma ad esempio a funzioni, funzioni che non esprimono un’attività fisiologica e quindi appartenente alla dimensione fisica ma prettamente energetica. Esistono ad esempio dei campi ordinatori che regolano unicamente la decongestione di un sistema energetico, sono una sorta di apparato escretore che butta fuori l’energia utilizzata o degenerata, funzione non coordinata da alcun organo ma solo ed esclusivamente da un centro energetico. Ecco perché è difficile misurare molti dei sistemi direttamente. Possiamo misurare qualcuna delle attività del sistema energetico e soprattutto valutare gli effetti indiretti sull’organismo vivente.
      In merito all’elettromagnetismo, questo comprende solo una manifestazione, più fisica, più tangibile dell’etere e non esprime l’interezza del sistema energetico né le energia sottili nelle sue molteplici rappresentazioni.
      In merito a strumenti di valutazione: esistono delle macchine che misurano la variabilità della conducibilità elettrica dell’organismo e del loro potenziale energetico. Il Vega Test o il Mora test ad esempio con le quali abbiamo sviluppato delle ricerche ma, secondo la scienza ufficiale, queste sono bufale. Anche la ricerca effettuata da Montecucco merita attenzione ed attraverso l’elettroencefalogramma possono essere valutati dei cambiamenti non solo di stato di coscienza con l’uso di strumenti, tecniche meditative eccetera.
      Nel nostro piccolo, un team di 4 medici hanno valutato centinaia di pazienti, monitorati con raggi x, elettroencefalogrammi, rinomanometro, pedanometria, kinesiografo, Vega Test, Mora Test che attestano un cambiamento del corpo (fisico) prima e dopo l’applicazione del Cleanergy. Ma secondo la Scienza ufficiale, l’energia sottile non esiste.
      PS: Il team dei quattro medici sarà presente al Convegno del 25 gennaio a Roma e presenterà una tesi portata al Master di Odontoiatria Neuromiofasciale all’Università dell’Aquila
      PS. 2: A proposito di campo elettromagnetico, al convegno del 25 gennaio del CRESS a Roma presenteremo una ricerca effettuata con una macchina che misura il campo elettromagnetico di ambienti o persone.
      PS 3: Anche io ritengo di avere “una mente tanto aperta alle diverse possibilità, quanto razionale” e soprattutto sono allergica al genere new age, per cui, doppiamente benvenuto.
      Ciao, SGZ

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      • Grazie! Risposta alquanto esauriente sotto parecchi punti di vista. Voglio solo portare un’ulteriore informazione per offrire un punto di vista che potrebbe avvicinare la scienza ufficiale alle cosiddette “energie sottili”. Purtroppo gli scienziati sono molto rigorosi quando si usa la parola “energia” ( http://it.wikipedia.org/wiki/Energia ), e fanno bene, perché si deve sapere di che tipo di energia si tratta per poterla qualificare e quantificare. Io non sono un esperto, non sono uno scienziato, ma mi interesso di alcune cose e qui ve ne parlo per cercare una comunione. Mi aiuto solo con quel che trovo su Wikipedia per non appesantire troppo la comprensione:

        Di base, le interazioni della materia conosciute sono solo 4 ( http://it.wikipedia.org/wiki/Interazioni_fondamentali ). Tutto quel che accade intorno e dentro di noi, almeno per quanto riguarda la scienza ufficiale, proviene dalla combinazione di queste interazioni fondamentali conosciute. Se ne ipotizza una quinta, ma finché non viene definitivamente provata tramite esperimenti non verrà inclusa ufficialmente. Sebbene siano ben conosciute alla scienza, non si hanno ancora certezze assolute sulla loro provenienza, cioè su cosa le crea e supporta costantemente. Come si può leggere su Wikipedia, ci sono teorie che unificano queste forze, basta immaginare sommariamente che siano l’espressione di un’unica forza che agisce diversamente su vari livelli. Non è l’espressione più corretta, ma per chi se ne intende meno di me è più chiaro così. Si suppone tuttavia che c’è una fonte costante di energia che da vita alle 4 interazioni fondamentali. Si tratta dell’Energia del vuoto ( http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_del_vuoto oppure http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_di_punto_zero ), forse chiamandolo con “etere” è più digeribile per qualcuno. Immaginiamo che in uno spazio dove c’è il vuoto assoluto ci sia più energia di quanta materia se ne può infilare a forza dentro, ovvero il vuoto non è nulla, al contrario è più pieno di quanto uno possa immaginare, però quest’energia si annulla costantemente con se stessa in onde o particelle uguali ma inverse. La quantità di energia nel vuoto è immensa, ma per il momento non ci sono strumenti utili alla sua estrazione, almeno non ufficialmente. L’esistenza di questa energia è stata verificata sperimentalmente nell’Effetto Casimir ( http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Casimir ), quindi non si tratta più di sole ipotesi, è reale.

        La mia ipotesi è che, sia uno strumento adeguato, sia la mente umana considerata come uno strumento, possono influenzare gli eventi nel mondo materiale se influiscono sulle dinamiche dell’energia del vuoto. Ovviamente non ho modo e conoscenze adeguate per poter verificare tale ipotesi, quindi è probabile che rimarrà solo un pensiero mio.

        Buona continuazione =)

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      • In effeti dire punto zero o Zero Point o Vuoto Quantico o Etere o Quinto Elemento è dire energia sottile. L’esperimento di Casimir è citato nel primo libro di Roberto “Energie Sottili e la Tecnica energo-vibrazionale” della Macroedizioni. Non è purtroppo una questione di terminologia Stefan, se si prendesse in esame l’esistenza delle energie sottili gli attuali paradigmi vigenti sarebbero totalmente sconvolti, insomma, sarebbero costretti a trovare un nuovo modello. Ci vuole coraggio e umiltà. La fisica quantistica si sta avvicinando. In ogni caso, dopo la comprovata esistenza del Bosone di Higgs, l’ultima frontiera della materia, dove andranno a parare? Per me la potrebbero chiamare anche particella “pincopalla” e semmai scoprissero la particella “pincopalla” si tende a definire il comportamento delle entità energetico-materiali, non la loro essenza. Ma , certo, sarebbe una grande rivoluzione. Un abbraccio

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