Speranza: tendere verso una meta.

C’è una virtù che non costa davvero nulla, è a disposizione di tutti ed è capace di confortarci e donarci uno scenario migliore.
Non è la virtù dell’ultima spiaggia, no, è la virtù per mezzo della quale ci muoviamo ogni giorno rendendoci le sfide meno pesanti. Sono stata ufficialmente chiamata a rispettare delle regole che seppur dure e depauperanti, dal punto di vista economico e psicologico, le rispetto. Mi adeguo, seppur dentro di me non convengo con quanto imposto, mi adeguo per dare un esempio prima di tutto a mia figlia, mi adeguo facendo appello al mio coraggio e non in ultimo alla speranza.

L’etimologia della parola speranza si ricollega al latino spes =speranza, a sua volta dalla radice sanscrirta spa- che significa tendere verso una meta. (fonte: etimoitaliano.it)

Ho espresso precedentemente come il coraggio è ora necessario per superare la tempesta e della necessità di EDUCARE AL CORAGGIO, non alla paura, sebbene il coraggio può essere descritto proprio come quel processo interiore che sorge allo scopo di sconfiggere la paura.

Qual’è la condizione che genera il desiderio di vincere la paura, andare oltre questa? Il coraggio ha bisogno, a mio avviso, di una scintilla, quella di credere, sperare, bramare in un obiettivo, una motivazione, solo allora il coraggio decide che vale la pena lottare e vincere, in primis, i propri timori.

La speranza addolcisce la battaglia e il dolore che questa può comportare ma soprattutto genera pensieri positivi che giorno dopo giorno ci fanno avanzare, evolvere nelle lotta. La speranza di riprendere a viaggiare, ad amare, a lavorare aiuta a resistere.

Vogliamo forse nutrirci di disperazione? Penso che sia una delle sofferenze più grandi, improduttive e sterili che possiamo provare eppure anche nella più profonda disperazione, la vita ad un certo momento offre la speranza, si può accoglierla oppure no.

Chi di noi può fare a meno di sperare vive in un girone dantesco senza futuro, senza soluzione, io spero e voglio sperare in un futuro migliore, in un Amore, in un implemento delle vendite nonostante la crisi. Immagino, creo delle scene nei miei pensieri che parlano al mio inconscio, lo plasmano, e con questi propositi trovo la forza, il coraggio, la volontà di combattere. Se le mie aspettative nella peggiore delle ipotesi, non si avverassero, nel tempo in cui ho osato sperare, ho vissuto meglio di coloro che non hanno sognato, creduto, di coloro che hanno vissuto con i limiti di chi vive senza speranza e non parlo della speranza prodotta dall’incapacità di affrontare la realtà ma di chi, pur essendo consapevole della realtà, continua a sperare e continua a “fare”. Siamo in tanti in questo momento a darsi per gli altri, anche resistere con caparbia, dignitosamente e coraggiosamente è un modo di apportare un contributo alla comunità.
Per queste ragioni, coltivo il coraggio e la speranza e perché così facendo predispongo tutto il mio essere a creare degli eventi in potenza, eventi che potrebbero manifestarsi nella realtà.

Tevvari è ora di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti.

Coraggio e speranza siano al nostro fianco, daje!

 

 

5 pensieri su “Speranza: tendere verso una meta.

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