L’ascolto dell’esperienza è un atto creativo ed un fenomeno di risonanza.

SEGUE A:

  1. A sua immagine e “risonanza”.
  2. Un celebre e disastroso caso di risonanza
  3. Dalla neurofisiologia alla musica, dai metodi allopatici a quelli vibrazionali fino alle relazioni interpersonali, la risonanza è trend!
  4. Risonanza e Arte: Un Connubio di Emozioni

Ho scritto negli articoli precedenti sulla risonanza, indicando i principi attraverso i quali essa si genera. La risonanza è un fenomeno diffuso nel campo delle energie sottili e della vita. Molti sono i suoi effetti, che possiamo riassumere in comunicazione, relazione, empatia, transfer.

Durante l’arco della giornata ne produciamo in abbondanza, perché l’uomo è un sistema aperto e, per vivere, ha bisogno di creare risonanza; ma ce n’è una che a cui probabilmente pochi associano il concetto di risonanza: l’arte.

1. L’arte come esperienza
L’esperienza artistica (sia come pratica sia come fruizione) è considerata, nella nostra cultura, una dimensione separata dalla vita quotidiana e prerogativa di “specialisti”, detentori di un sapere difficilmente accessibile.
Riportare tale dimensione alla luce della quotidianità dell’esperienza di ogni essere umano può essere un obiettivo per raggiungere, naturalmente, un equilibrio fisico, psico-emozionale ed energetico.


Mostrare che l’esperienza creativa fa parte delle facoltà e delle modalità normali della persona era già stato l’obiettivo di filosofi e pensatori del passato. John Dewey (filosofo e pedagogista statunitense; scrittore e professore universitario prima all’Università del Michigan e del Minnesota, poi all’Università di Chicago), ad esempio, si dedicò allo studio dell’arte con lo scopo di: «ricostruire la continuità fra l’arte, i fatti, le azioni e le passioni di tutti i giorni, che sono universalmente riconosciuti come costitutivi dell’esperienza». L’artista cosa fa? Si ascolta e crea, trasformando l’esperienza.


L’ascolto dell’esperienza è ciò che persegue l’artista, per dirla con le parole di Rainer Maria Rilke, scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema:

“Lasciar compiersi ogni impressione e ogni germe di un sentimento dentro di sé, nel buio, nell’indicibile, nell’inconscio irraggiungibile alla propria ragione, e attendere con profonda umiltà e pazienza l’ora del parto d’una nuova chiarezza; questo solo si chiama vivere da artista: nel comprendere come nel creare.”

Ma qual è la “voce” dell’esperienza che produce in atto creativo? Che cosa dobbiamo ascoltare, come ci parlerà? In altre parole, di che cosa è fatta l’esperienza? Qui la psicologia ci può essere d’aiuto nell’individuare quelle dimensioni che costituiscono la griglia dell’esperienza soggettiva. Alcune di queste sono: la dimensione immaginativa, la dimensione del vissuto corporeo, la dimensione emozionale-empatica, la dimensione comunicativo-relazionale.

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