Il senso di Sonia per la TEV

Mi sono sempre chiesta se siamo solo un ammasso di cellule oppure se esistesse una dimensione oltre il corpo fisico in cui la nostra coscienza continuasse a vivere. La religione non dava risposte per me soddisfacenti, non era un atto di fede quello che cercavo ma una prova tangibile dell’esistenza di dimensioni superiori. 

Ho partecipato a corsi di tecniche “di guarigione”, meditazione, training autogeno, dinamica mentale, pranayama, benché queste facessero crescere in me la convinzione che tutto è compenetrato da un’energia invisibile (Chi, Qi, Forza Vitale, Orgone, Energia Sottile, eccetera) nessuna di queste mi dava una spiegazione, un’analisi di certi fenomeni che potesse essere accettata anche dalla mia logica.  

Roberto Zamperini e Sonia Germani
Roma 1998

Poi ho incontrato Roberto Zamperini.

Pater della TEV, autore di sei libri sul tema, e inventore della Tecnologia Cleanergy. 

Roberto si esprimeva con un linguaggio scientifico, razionale, e in un perfetto sincretismo aveva unito la logica di uomo occidentale ad una marcata sensibilità. 

Fui rapita dalla sua mente e dalla sua onestà intellettuale, la sua trasparenza. Avevo trovato quello che stavo cercando. 

Nella TEV vedrete che certe tecniche confermano due semplici equazioni, semplici, ma non così semplici da identificare: 

congestione = sintomo 

no congestione = no sintomo

Ciò che però mette la TEV a disposizione del singolo, a mio avviso, non è solo la manifestazione di fenomeni riconducibili alle equazioni citate ma la possibilità di indagare -con un approccio esperenziale- quali istanze del nostro essere, nella sua interezza, sono coinvolte in ciò che chiamiamo ad esempio “dolore” o “malattia”. 

Cosa succede al nostro sistema energetico quando interagiamo con le nostre paure?  

Un trauma subito nel passato, come ha inciso sul nostro corpo bioenergetico? 

Cosa succede ai centri energetici se penso benevolmente o malevolmente ad una persona.  

Comprendere questi fenomeni, con un’esperienza percettiva, fa scattare prima di tutto una  riflessione : “ma allora…non siamo solo un corpo biologico” e considerazioni “intime”, profonde, che conducono inevitabilmente ad un’espansione di consapevolezza e perciò di coscienza. 

La TEV sarà non solo lo strumento con cui valutare il sistema energetico di un soggetto o un oggetto ma diventerà un alleato della vostra ricerca personale, una ricerca non imposta o suggerita ma del tutto individuale che porterà alla creazione di un nuovo individuo. 

Tutto questo e molto di più è la TEV®.  

Roma 20-21 novembre 2021

TEV 1

La via e il luogo: un Dōjō unico.

Un Dōjō primo e unico. 

Tradotto letteralmente la parola Do significa “via” e Joluogo”, dunque il Dōjō (道場) è il luogo dove si ricerca la “via”intesa, come percorso interiore, di vita, di esperienza, di cammino spirituale e di coscienza.

L’ideogramma giapponese è straordinariamente esemplificativo in questo senso: 道, rappresenta visivamente un omino (a sinistra) che percorre un sentiero (in basso a destra) e che si lascia alle spalle dietro di sé (in alto a destra nell’ideogramma), il suo personale “bagaglio”, il suo fardello di vita, i suoi compiti, le sue missioni, i suoi obiettivi.

Tradizionalmente colui che pratica la Via è il Guerriero, inteso in senso lato, inteso come l’Essere umano che affronta le sfide e le battaglie della sua personale esistenza ma non c’è nulla di elitario, come nulla di realmente bellico in tutto questo: noi tutti siamo guerrieri e come tali abbiamo il dovere di manifestarci non perdendo l’ ascolto dei piani “superiori”, della nostra Anima e della nostra Coscienza, ascoltando cioè in termini più occidentali e tevvari, il sussurro degli Dei. 

Noi occidentali abbiamo tradotto il termine Dōjō in palestra (Gym) perdendo non solo la corretta interpretazione ma anche il suo contenuto morale e spirituale. 

Il Dōjō è il luogo in cui il praticante genera un rapporto speciale con l’arte che esercita, dove la ricerca della perfezione della pratica include la ricerca di una mente controllata, cristallina ed è di fatto aperto a tutti e adatto a chiunque senta una qualche spinta o risonanza nei confronti di questo impulso acceso dalla Coscienza: “γνῶθι σαυτόν” conosci te stesso. 

La TEV, anch’essa, non è forse la ricerca della tecnica perfetta a cui si arriva conoscendo se stessi? 

E’ lo stesso linguaggio e la stessa filosofia che ritroviamo nel CRESS, nella TEV e nella Tecnologia Cleanergy, per questo ci siamo uniti all’Associazione Pranavia nella realizzazione di un luogo unico, primo in assoluto nel suo genere.

Abbiamo raccolto perciò la richiesta rivolta da persone speciali per la realizzazione di un luogo speciale. Abbiamo esaminato lo spazio e lo abbiamo armonizzato, bonificandolo energeticamente con la Tecnologia Cleanergy. 

L’intervento energetico con la Tecnologia Cleanergy ha bonificato ogni sorgente elettrica, elettromagnetica, l’impianto di riciclo dell’aria e di condizionamento, ogni presa, ogni geopatia generando un’atmosfera percettibile anche ai meno sensibili. 

Abbiamo generato una gabbia di Faraday con Tecnologia Cleanergy con l’aiuto di fili di rame che seguono un’onda di torsione, attraverso i quali la Tecnologia Cleanergy si propaga. Nulla è stato lasciato al caso. Anche il piccolo giardino interno è stato cleanergyzzato

L’Associazione Pranavia ha curato ogni dettaglio, ogni muro, ogni trave di legno è stata realizzata con i materiali migliori, più idonei nella realizzazione del Dōjō, ma non si sono fermati a questo e si sono rivolti al CRESS per l’armonizzazione del luogo, perciò, chi verrà a praticare in questo Dōjō riceverà tutti benefici dalle discipline praticate: dalla meditazione (come lo Zazen), alla respirazione (come il Pranayama), all’alimentazione Pranica, alla pratica di Arti Marziali (come l’Aikido), fino a corsi mirati al benessere psicofisico e spirituale ma riceverà inoltre tutti i benefici derivanti da una struttura perfettamente armonica con l’essere umano.

Un luogo in cui i risultati di una “via” si uniscono all’armonizzazione energetica che ogni praticante riceverà in questo spazio sacro. 

Sliding doors: un film illuminato.

Sliding Doors diretto da Peter Howitt del 1998 è un film che sembra tratto da uno dei libri del Cerchio Firenze 77 o ispirato dalla teoria del Multiverso.

La protagonista, Helen, viene licenziata. Nel prendere la metropolitana per tornare a casa dove convive con il suo fidanzato Gerry, traditore seriale, una serie di accadimenti sembrano intralciare il suo ritorno. A questo punto del film subentra un bivio.

A: Helen non perde la metropolitana e tornando a casa , scopre il suo ragazzo a letto con un’altra.

B: Helen perde la metropolitana e prende un taxi, a casa c’è il suo ragazzo che l’aspetta. Helen è ignara del tradimento appena consumato da parte di Gerry. 

La variante A: la storia di “Helen che non perde la metropolitana” continua. Helen lascia Gerry e instaura un’altra relazione. Il suo nuovo compagno si chiama James e da questo aspetta un figlio ma Helen subisce un grave incidente che le fa perdere la vita.

La variante B: la storia di “Helen che perde la metropolitana”, si sviluppa fino a quando Helen, incinta di Gerry, scopre i tradimenti del ragazzo. Scioccata dalla conoscenza dei fatti, scappa da casa, cade dalle scale e perde il bambino, finendo in ospedale. 

A questo punto, la storia ritorna ad essere UNA. La variante A muore con Helen e rimane in piedi solo “Helen che non ha perso la metro” che dopo essere uscita dall’ospedale, lascia Gerry ed inizia una nuova vita. 

Un film ispirato, illuminato, che istantaneamente mi ha collegato a questa comunicazione pubblicata nel libro “Oltre l’illusione” Cerchio Firenze 77 Edizioni Mediterranee:

“ Per dire che un individuo ha la possibilità di fare una scelta, deve esistere nel cosmo un’azione e le sue varianti. Ovvero offrire questa possibilità di scelta: questa libertà si concretizza, secondo l’esempio della bobina cinematografica, con tutti spezzoni (varianti) di film quante sono le effettive possibilità di scelta dell’uomo. Tutti gli spezzoni confluiscono nuovamente nella pellicola che ritorna ad essere UNA dove l’individuo non ha possibilità di scelta. Se pensiamo che la libertà dell’individuo è condizionata dalla sua evoluzione, dai limiti che il suo corpo fisico gli impone, dall’ambiente in cui nasce e dai suoi legami karmici, ci rendiamo conto che la sua libertà di scelta è alquanto limitata. Pure il libero arbitrio relativo esiste, perché la coscienza nasce nella libertà: le varianti rappresentano la misura di questa libertà. 

In una variante che riguarda due individui, per l’uno può realizzarsi una situazione, per l’altro la sua variante: infatti nessuno può in qualche modo ingerirsi nella vita degli altri se ciò non è previsto dall’ordine generale degli eventi, a pareggio di dare e avere karmici”. 

La domanda che sorge spontanea è: quanta libertà di scelta ho a disposizione? 

La risposta è sempre contenuta nelle comunicazioni pubblicate nel libro che qui sintetizzo, le varianti che ho a disposizioni dipendono dalla mia coscienza nutrita dalla consapevolezza, ciò vale a dire che più si espande la mia consapevolezza, più si espande la mia coscienza e più varianti ho a disposizione seppure la mia destinazione è stata già decisa dal fato.

Sonia Germani Zamperini's Blog

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