Il cellulare: un dispositivo che rapisce il pensiero, sottrae benessere e depaupera il nostro vitalismo.

L’Associazione Social Warnig fondata nel 2017 da un ragazzo classe 1995, Davide Dal Maso1, ha promosso un sondaggio condotto su 10.000 ragazzi tra i 12 e i 16 anni in cui emerge che il 79% dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorre più di 4 ore al giorno sui social, sommati, sono due mesi l’anno spesi sul cellulare.

La sintesi di tale sondaggio è questa: 

 – il 39% è connesso senza limiti di tempo (l’anno scorso era il 22%);

 – il 70% non ha regole stabilite da parte dei genitori (nel 2020 era il 55%); 

 – Il 45% è connesso tra le 19 e le 23, l’11% dopo le 23. 

Le statistiche sopra riportate ci parlano di un uso smodato che provoca una dipendenza comportamentale molto molto simile al disturbo da gioco d’azzardo che viene definita “dipendenza da smartphone o DS o nomofobia”.

http://www.psicoattivo.com/dipendenza-da-smartphone-e-cervello/ 

Aggiungiamoci che date le condizioni sociali e sanitarie, da un anno i nostri ragazzi hanno intensificato la loro presenza online, ovviamente!, non pienamente consapevoli del furto che hanno subito e cioè una privazione di quelle condizioni che favoriscono e promuovono la piena maturazione dell’individuo, le relazioni, sostituite con rapporti irrelati e “privi di quella comunicazione non verbale fatta anche di sguardi, abbracci e condivisione dello spazio”. ( Stefano Vicari, neuropsichiatra dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù). 

In queste poche righe possiamo azzardare l’affermazione che un piccolo dispositivo come il cellulare ha privato i nostri ragazzi (e non solo) del pensiero, dell’autonomia di pensiero, influenzando incisivamente il percorso scolastico, la vita sociale e le relazioni, cioè la loro futura esistenza.  Il Potere personale in questo nuovo panorama ne esce sconfitto e per Potere personale intendo quel Potere derivante dalla libertà di pensiero, dall’autonomia di pensiero, privo di condizionamenti o influenze limitanti il pieno sviluppo dell’individuo. 

Basterebbe già questo per porci delle profonde riflessioni obbligandoci a valutare il ruolo di questo oggetto a cui abbiamo relegato la nostra intera esistenza ma se questo non fosse sufficiente, torno ancora una volta ai rischi che un uso smodato del cellulare può comportare sulla salute.  (SEGUE) 

1. Davide Dal Maso, classe 1995, secondo Forbes tra i Top Under 30 Italiani, è docente e coach di Social Media Marketing, Fondatore della no-profit sulle potenzialità e i rischi del web ” Social Warning  –  Movimento Etico Digitale” e contributor di Millionaire  e di Il Sole24Ore su cui scrive di marketing ed employer branding legato alla Generazione Z.

Apprendimento, forme pensiero e credenze (2)

Segue a:  Apprendimento, forme-pensiero e credenze (1)

il-pensiero-quel-qualcosa-di-astratto-eppure--L-Z3xsEHLa fabbrica del nostro malessere

Nel primo articolo ho tracciato una definizione generale di cosa sono le forme-pensiero evidenziando come la descrizione e l’origine delle forme-pensiero, o credenze, combacia in maniera perfetta con quelli che sono gli studi psicologici sull’apprendimento. In sintesi ci dice la psicologia, in particolare il filone del comportamentismo, l’apprendimento è la modifica più o meno stabile del comportamento, delle abitudini. Continua a leggere

Attenti! L’ambiente modifica la nostra espressione genica (espressione genica 3 parte)

segue a :

Espressione genica e ambiente.

Espressione genica e memoria a lungo termine. 

L’espressione genica è data dall’attivazione di geni chiamati a produrre certe proteine. I geni coinvolti in questo processo fanno parte del nostro corredo ma, essere corredo genetico, non significa essere necessariamente chiamati a produrre certe manifestazioni.

Cassapanca con corredo © Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono

Un pò come la vecchia usanza in cui, al matrimonio di una figlia, la famiglia, regalava un “corredo” nutrito meticolosamente negli anni dalla madre, dalle nonne, dalle zie: lenzuola, asciugamani, tovaglie, accappatoi, biancheria intima e quanto necessitava alla nuova famiglia che la figlia stava per formare.  Ebbene, chi ha ricevuto questo dono sa che non tutto quello che si è ricevuto si utilizza. Alcuni elementi del corredo si useranno quotidianamente, altri solo in occasioni speciali come il Natale o il Capodanno, alcuni pezzi, infine, non si utilizzeranno mai. Mia nonna Augusta, ad esempio, mi regalò una tovaglietta da thè! Meravigliosa, tutta fatta a mano con tanto di pizzi … ma chi l’ha mai usata? Ogni tanto la apro, la guardo, penso con tenerezza  alla nonna Augusta e la ripongo con delicatezza nel cassetto. Ma torniamo all’altro tipo di corredo, quello genetico. Continua a leggere

Espressione genica e ambiente.

segue a “Espressione genica e memoria a lungo termine”.

Oggi ho pranzato divinamente in una brasserie e, colpita dall’arte sapiente dello chef, mi è venuta in mente una metafora culinaria che può rendere più …  digeribile il concetto di espressione genica. Prima di tutto diamo una rinfrescata al termine: per epressione genica s’intende la produzione di determinate proteine causata dall’attivazione di alcuni geni.

Sì, ma in parole povere?

Immaginate che il DNA – che abbiamo acquisito dai nostri genitori – equivalga al ricettario e che  i geni siano gli ingredienti per realizzare i piatti. Continua a leggere

Espressione genica e memoria a lungo termine.

Prendi una bella lumaca di mare e stimolagli la codina ad intervalli regolari e noterai che nel tempo l’animale si abitua allo stimolo” e la coda che si ritrae, si ritrae nel tempo, sempre meno. Viene chiamata abitudine. L’animale si è abituato a quel tipo di stimolo tanto da reagire quasi irrisoriamente. La ritrazione cioè è proporzionale al numero di prove di addestramento. In base alle numero di prove possiamo dunque ottenere un cambiamento della memoria comportamentale a breve, medio o lungo termine. Continua a leggere