Nomen-Omen

“Hai una grande nome, dovrò uccidere il tuo nome prima di uccidere te.”

In questo stralcio tratto dal film “Il Gladiatore” viene ricordata l’importanza della parola, e soprattutto del nome, a cui i Romani attribuivano il Potere d’influenzare la realtà.

Nomen omen “un nome un destino”, “il destino nel nome” un’incredibile assonanza con Numen che in latino significa potenza divina, da cui deriva il termine nume cioè volontà divina, estendendosi fino al concetto stesso di divinità.

Nel nome è inscritto il destino, dunque, conoscere il nome di una persona, di una cosa o di una città era come conoscere la sua più intima essenza e perciò essere in grado di influenzarne, positivamente o negativamente, le sue sorti.

Si narra che Roma avesse tre nomi: uno pubblico, Roma appunto, uno sacro, Flora, ed uno segreto.
Al nome segreto di Roma era associato il suo Nume tutelare, ed era proibito rivelarlo, il tribuno della plebe Quinto Valerio Sorano, fu ucciso per aver scritto nella sua opera “Epoptides” (“I misteri svelati”), il nome segreto di Roma.

Ogni città aveva il suo Genius loci ed è per questo che i Romani quando assediavano una città veniva prima praticata una evocatio.
“I romani erano ben consapevoli della importanza delle divinità proprie tanto quanto di quelle degli stranieri, soprattutto in tempi di guerra. Quando attaccavano un altro popolo, una città, una fortezza, per prima cosa tentavano di convincere gli dei del nemico, compresi i loro Genii Loci, a passare dalla loro parte. Come risultato di questa strategia magico-religiosa di guerra, esisteva una pratica denominata “evocatio deorum” (l’evocazione degli dei), che aveva l’obiettivo di neutralizzare il nemico prima di tutto prendendo “possesso” delle sue divinità, invogliandole a trasferirsi a Roma, dove ci si impegnava ad accoglierle con un apposito santuario, con preghiere, sacrifici e praticando il loro culto” (Roberto Zamperini: https://zaro41.wordpress.com/tag/evocatio-deorum/)

Ritornando al nostro gladiatore, al generale Massimo Decimo Meridio, la frase rivoltagli risuona come un eco interiore in chi è consapevole del potente contenuto taumaturgico di tale affermazione perchè, in nome e per conto del proprio nome, si compie la nostra storia epica ed in esso è contenuto una volontà divina.

Gli osservatori del cielo. L’origine dello Spazio Sacro 4 parte.

Man-Looking-At-The-StarsQuesti Antichi…ne sapevano una più del diavolo. Se potessimo tornare nel passato con la macchina del tempo li vedremmo sopra un colle ad osservare il cielo, di giorno, di notte, all’alba, al tramonto, ci verrebbe quasi da indispettirsi, noi super indaffarati a rincorrere i minuti e loro con il naso all’insù, un romano dei tempi nostri direbbe “aò, non c’hanno proprio niente da fa’ ” eppure dalle loro osservazioni venivano istituiti i calendari per la raccolta e la semina, i riti propiziatori, le cerimonie religiose, le battaglie, le fondazioni di nuove idee e nuove città, nuovi templi, o meglio, nuovi templum.

 
Sul colle, l’osservazione del moto del Sole e la posizione in cui questo si levava e orientamentotramontava all’orizzonte dello spazio celeste, toccando i lembi della terra, permetteva di determinare il cardo maximus (asse nord-sud) e il decumanus maximus (est-ovest) ottenendo nello spazio sacro una croce ortogonale a cui si intersecava una croce diagonale (vedi immagine sotto) generata dai punti di levata e di tramonto del Sole al solstizio d’estate ed al solstizio d’inverno.
Spazio Sacro GottarelliIn questi punti, nati dall’oservazioni del sole e dal centro del quadrato, venivano interrati 9 ceppi a terra a delineare il perimetro ed il centro dello Spazio Sacro di una città o di un templum.
Il quadrato del templum era ottenuto dalla proiezione della volta celeste sulla terra entravano in gioco cioè elementi fortemente archetipali, due di questiil quadrato ed il cerchio.

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Mundus CRESS

Plutarco ci tramanda che nel rito di fondazione di Roma in una fossa a forma di cerchio scavata nell’attuale Comitium, nel Foro Romano, furono adagiate offerte. Offerte necessarie e propizie all’idea che si stava concretizzando: la fondazione della città. Poi, ogni abitante gettava nella fossa una piccola quantità della sua terra d’origine, mescolandola insieme alle altre. Una cavità che per noi tevvari rappresenta R4, nella buca ci sono le FP, l’IDEA di ciò che si sta generando. Per questo,in questa inauguratio, abbiamo voluto intorno a noi persone care, persone che stimiamo e che rappresentano essi stessi un pezzo del lavoro di Roberto. Come per gli antichi consideriamo il nuovo Centro CRESS, il mundus, attraverso il quale si divulga come e più di prima l’IDEA zamperiniana. In questo piccolo centro il collegamento tra cielo e terra, tra noi e il suo ideatore. Siano benvenuti gli amici, per loro, l’accoglienza del team CRESS e soprattutto l’accoglienza di Roberto e di chi ci guida e ci protegge da sempre.
Roma 25 ottobre h 15-18
Il percorso TEV inizierà invece l’11-12 ottobre presso il nuovo Centro. https://soniagermanizamperini.wordpress.com/2014/09/29/roma-11-12-ottobre-2014-si-aprono-le-porte-alla-percezione/

Inauguratio CRESS
Inauguratio CRESS 2

TEV 6

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TEV 6 2014

TEV 4 Roma 12-13 aprile

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TEV 4

Che pianta hai a casa? Arbores felices et infelices

di Francesco Bucchini *

Alcuni giorni fa, un’ amica assai sensibile, con la quale stavamo provando a sentire l’ energia di varie piante presenti nel mio giardino, all’ improvviso esplose con un “ Alla faccia delle persone che sostengono che abbracciare una pianta ci da sempre forza!”

Eh si, perché se veramente sentite e non vi fate semplicemente trascinare dalle vostre emozioni e aspettative,  vedrete che non è sempre così che vanno le cose.

le-leggi-occulte-dell-energia-sottile-e-i-7-raggi-libro-63860Non so se l’ avete letto tutti, ma nell’ ultimo libro di Roberto Zamperini una breve parte è dedicata alle piante ed all’ energia oro, alle Driadi e ad un elenco di arbores felices ed infelices., cioè, grosso modo, alle essenze che emanano buone energie, cioè che sono sintone con la nostra e che  aumentano il nostro campo energetico, mentre  altre  no, hanno effetti esattamente contrari.

Per i Romani, questa partizione botanica aveva soprattutto importanza rituale; ad esempio il Fuoco sacro della aedes di Vesta, divinità centrale del culto pubblico, ed anche i focolari del culto privato, familiare, dovevano essere alimentati unicamente con legna proveniente da arbores felices, portatori di energie celesti, superiori, mentre gli infelici erano ritenuti ctonii, legati  per lo più a  mondi  e divinità infere.

Quercus_robur_JPG_(d1)Vediamo un po’ di utilizzare il metodo suggerito  nel suo libro da Roberto  avvicinandoci consapevolmente ad una pianta ed entrando nella sua aura. Se   registriamo un aumento generale della nostra energia, ci troviamo dinnanzi ad un arbor felix, se invece c’ è una diminuzione della stessa, l’ arbor è infelix (nella mia, recente e soggettiva, esperienza diretta, una decrescita si è avuta con alaterno, bougainville, acacia saligna, fico nero,  eucaliptus, gelsomino, rovo, lantana).Pinus  e quercus: felices.

Alaterno e agrifoglio: infelices.agrifoglio

A me pare inoltre che la contrazione, che riguarda anche il sistema immunitario, sia dovuta principalmente agli effetti negativi che si registrano sul canale celeste, soprattutto nei centri extracorporei più alti, a partire dal 3°, mentre dal 4° al 7°  mi sembrano addirittura collassare. E’ come se il sistema della pianta impedisse l’ assimilazione delle energie di più alto ordine. Perchè  e come ciò accada, per me è ancor tutto da capire.

Se le cose stanno effettivamente così, questa partizione botanica che deriva dalla dottrina pontificale romana, non pare il  frutto di superstizione e di fantasie sfrenate, ma di percezione sensoriale sottile e di consapevolezza della  immediata perdita di comunicazione con le dimensioni alte, con gli Dei superi, celesti.

Tutto ciò ci da forse la possibilità di capire meglio il significato del termine latino felix., che parrebbe indicare l’ allineamento ed il contatto con i piani superiori dell’ essere. La persona felix, quindi , con la protezione divina e della dea Fortuna, è in grado di realizzare felicemente in questa vita lo scopo che è connesso alla propria essenza profonda.

augusto_3Felix è Romolo, felix è Augusto, investiti da un  divino impulso che li porta ad imprese eccezionali.

Tornando alla botanica si deve dire tuttavia che questa dicotomia non è  poi così manichea;  in fondo un  arbor è  infelix  semplicemente da un punto di vista energetico ma in ogni caso può  produrre buona frutta, buone bacche, può essere pianta officinale, magari da utilizzare con cautela, può essere utilizzato ritualmente nelle purificazioni per allontanare sciagure ed avversità.

Non  è certamente il caso di guardare con sospetto ogni filo d’ erba e di essere timorosi di transitare sotto la chioma di un albero ignoto; siamo da sempre immersi in un mix di energie, non tutte perfettamente sintone.

In fondo, con tutti i distinguo del caso, è come passare su un nodo di Hartman o di Curry; lo facciamo tutti i giorni continuamente e non ne riportiamo conseguenze,  a meno che non dormirci sopra, per anni.

Insomma, per vostri riposini estivi non scegliete, potendo, l’ ombra di un alaterno, ma preferite una quercia, un pino, un olivo. E anche se non potete, ne uscirete comunque vivi.

Sono ben altre le energie, per lo più  artificiali, come sappiamo, quelle che ci possono seriamente danneggiare.

Francesco Bucchini 3

FRANCESCO BUCCHINI.

Laureato in lettere moderne Università di Pavia nel 1973. Insegnante di lettere. Ha praticato Tai Chi, Rebirthing, Meditazione Trascendentale, Pranic Healing, Esperto di agricoltura sinergica e Apicoltura, dal 1998 inizia il suo percorso con Roberto Zamperini diventando prima suo allievo poi collaboratore, Istruttore e amico. Insegna la Tecnica Energo-Vibrazionale dal 2000. Terrà un corso Introduttivo alle Energie Sottili, metodo TEV a Roma il 14-15 dicembre 2013.

E-mail: francescobucchini@tiscali.it
Cell: 347.4615633
http://www.facebook.com/francesco.bucchini
http://www.energiesottili.it/chi-siamo/

Relazione Domoterapia Sottile -metodo TEV- (1) Cosa sono le energie sottili?

dia015Una relazione commisionataci da un nostro cliente a Parigi, nell’anno 2010, che merita a mio avviso di essere pubblicata. Le premesse che anticipano l’analisi sono un piccolo libro i cui principi sono, per molti che ci seguono, già conosciuti. Essendo la relazione costituita da 45 pagine, sono costretta a diluirla. Riconoscerete la penna di Roberto Zamperini.

A1. Definizione di Energie Sottili: significato e sinonimi

Definiamo dense le energie conosciute dalla fisica: energia termica, elettrica, ma- gnetica, gravitazionale, eccetera e sottili, quelle che, almeno per ora, sfuggono ad un esame oggettivo se si utilizzano le odierne tecnologie e all’interno dei para- digmi scientifici vigenti, ma che pure sono identificabili soprattutto grazie ai loro ef- fetti positivi o negativi sull’organismo umano e in generale sugli organismi viventi.

Inoltre, l’energia sottile è nota da tempi immemorabili di fatto in tutte le Tradizioni ed in tutte le Medicine Tradizionali. Come non ricordare il Ki o Chi della MTC che, alla base di tutte le sue discipline dall’Agopuntura alla Dietetica Energetica, pone- va il Chi Kong, ovvero il Lavoro con o sul Chi? E poi come non menzionare il pra- na dell’Induismo, il mana dei Polinesiani; il maban degli australiani aborigeni; il ka della antica religione egiziana; il daimon degli antichi greci; il silap inua degli Inuit; il seid della mitologia nordica; il tao dei cinesi; il kami degli shintoisti; l’etere o la quintessenza degli alchimisti e, infine, il concetto stesso di numen quale forza divina, quale potenza indeterminata dei Romani almeno nella loro fase più arcaica.

Secondo la Medicina Tradizionale Indiana Ayurvedica esistono cinque essenze o energie sottili dette panca-tanmatra delle quali possiamo ricordare il sabda-tanmatra, l’energia sottile che dà origine al suono, il cui organo di percezione è l’orecchio (srotra) ed il suo elemento principale è l’etere o akasha.

I Romani chiamavano la Forza, l’Energia, il Potere numinosi proprio Numen (al plurale: Numina). V’è chi ha associato tale parola al Mana dei Polinesiani, ma tale accostamento – al di là della suggestiva assonanza – pare azzardato alla maggior parte degli studiosi.

In Russia e nei Paesi che un tempo erano parte del ex-URSS, i ricercatori utilizzano prevalentemente la parola “bioplasma” come moderno sostituto degli antichi e tradizionali “prana”, “chi” e “ki”, che pure ritroviamo ancora nel ReiKi, nella Pranaterapia, eccetera. Il termine moderno da noi utilizzato “Energia Sottile” (in inglese Subtle Energy o SE) è sempre più diffuso, soprattutto nei Paesi di lingua inglese.

La natura e il suo comportamento dell’Energia Sottile sfuggono al controllo degli strumenti di misura standard. Dobbiamo allora chiederci che fondamento fisico è possibile trovare all’idea della sua esistenza, alla pretesa che essa non solo abbia un impatto notevole sulla nostra salute, ma addirittura possa essere utilizzata per scopi terapeutici. Si tratta di un’idea confinata a medicine tradizionali antiche e comunque sorpassate o è possibile trovarvi ancora un fondamento razionale e un’utilità terapeutica?

by Roberto Zamperini

La discarica che inquina la memoria. Uno sfogo.

mamma romaCorreva l’anno di grazia 1997 quando Roberto entrò nella mia vita e nella mia casa. Una casa in un borgo che, non molto tempo fa, era considerato il Far West di Roma. Un quartiere  impresso nella pellicola di Mario Monicelli in ” Un borghese piccolo piccolo” e “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini. Un quartiere odiato dai tedeschi in tempo di guerra perchè antifascista per eccellenza. Era abitato da gente tosta, povera e disperata, ma dignitosa. A quei tempi girava la voce che per scampare ai tedeschi dovevi andare o al Quadraro o al Vaticano.  Continua a leggere

Habemus libro!

Da lunedì acquistabile presso il CRESS. le-leggi-occulte-dell-energia-sottile-e-i-7-raggi-libro-63860

Iovis omnia plena(1)

zeusIovis omnia plena(1)

di Francesco Bucchini*

Secondo quella che LMA Viola definisce come Formulazione Noumenica Rituale Tradizionale,  l’ Essere si dispiega plasticamente, attraverso i cicli del tempo,  nel mondo, il quale ne rappresenta l’ abbellimento e l’ attualizzazione di ogni potenzialità, di ogni idea divina. Il mondo è pervaso  dall’energia, percepibile, di un unico principio divino, di un Numen che può essere diversamente nominato, mentalmente distinto e discriminato per qualità e funzioni. Continua a leggere